giovedì 6 maggio 2010

Seminario su TECNOSCIENZE: scienza ed economia della conoscenza

Svariati secoli ci hanno consegnato una rappresentazione della scienza come disinteressata, oggettiva e progressiva conoscenza dell’esistente; mai come oggi, quest’immagine è lontana da una realtà in cui scoperta ed invenzione, teoria ed applicazione divengono due facce della stessa medaglia.

Se il sapere è a tutti gli effetti strumento e mezzo produttivo, la distinzione tra ricerca di base e ricerca applicata si fa più labile, finanziamenti e strutture pubbliche si mettono in osmosi con quelle private, Scienza e Tecnologia tendono ad intrecciarsi su un piano determinato dal mercato.

Inoltre l’informatizzazione diffusa, la connettività di internet hanno assunto un ruolo costitutivo nell’evoluzione di svariate discipline scientifiche: dalla fisica alla matematica, fino alla biologia; dotandole di nuovi modelli sperimentali e di ricerca, trasformando la modalità di circolazione d’informazioni e incrementando anche produzione e produttività del sapere scientifico.

La rete e il traffico di conoscenze, innovazione, scoperte rappresentano un campo aperto in cui possono convivere attorno allo sviluppo e al futuro della scienza, libertà individuale e interesse collettivo, controllo ed egemonia del mercato.

In questo seminario sottoporremo a critica l’ideologia proprietaria che vorrebbe il progresso scientifico dipendente dalle aspettative di profitto, i finanziamenti alla ricerca legati unicamente a prospettive concrete di applicazione, la cooperazione e la collaborazione subordinate alla logica della competizione.

Ci interessa capire se e in che modo la corsa ai brevetti e le barriere alla libera circolazione del sapere sono nocive per la ricerca, contrastano l’innovazione e la funzione sociale della scienza.

Indagheremo i rapporti tra imprenditoria e ricerca scientifica, come il privato entra e nasce nell’università, come le accademie introiettino le logiche mercantili, come la produzione tecno scientifica sia trasferita direttamente sul mercato finanziario.

Quali sono le contraddizioni intrinseche nel rapporto tra economia e scienza, tra progresso e profitto, tra affermazione personale, bene comune e impresa privata?

Quali sono le possibili vie di fuga? Le sperimentazioni esistenti, i differenti gradi di libertà concessi dall’informatica e dalle reti nella connessione tra mondo open source e campi applicativi di ricerca? Quali sono le credibili alternative che, sul piano normativo, possano interagire ed opporsi alle dinamiche brevettuali?

Quali sono le prospettive etiche per una ricerca che vede insita nella sua stessa esistenza rapporti economici e interessi privati?

Ci interessa guardare a questi problemi da un punto di vista interno alla realtà attuale, in particolare quella italiana, in cui ricerca ed università sono tuttora sotto il giogo di domini feudali e subiscono devastanti tagli ai fondi di finanziamento.

A fronte del ruolo prevalentemente attendista e parassitario dei privati nostrani nei confronti della formazione e della ricerca, ci troviamo di fronte a tendenze presentate come eccellenti piuttosto che estesi processi di aziendalizzazione; un approccio etico alla ricerca scientifica deve quindi anche tenere conto delle condizioni rispetto alle quali le logiche di mercato e della libera concorrenza sembrerebbero risolutive e salvifiche.



Giovedì 13 Maggio 16:30 Aula Enriques-Dip di Matematica